La Ginnastica Posturale - Osteopatia Basile

Vai ai contenuti

Menu principale:

 
 

La Ginnastica Posturale (principalmente indicata agli adulti) ha come obiettivo quello di coniugare i benefici della Ginnastica Posturale con quelli dello Stretching.

La vita quotidiana infatti costringe spesso l’essere umano ad adattarsi a posture scorrette, che spesso comportano relativi adattamenti, spesso silenti, fino a quando non si manifesta un vero e proprio disagio fisico. Si instaura quindi un “disequilibrio” delle varie strutture corporee, mantenuto o causato anche dalla psiche dell’individuo, basti pensare a quanto la stessa postura possa dipendere dal nostro stato d’animo.

Fra le cause “meccaniche” più frequenti si riporta: la tipologia e qualità del sonno notturno, i mezzi di trasporto e di lavoro utilizzati, il lavoro stesso, le calzature indossate, svariati stress psico-fisici, traumi e, non per ultima, l’alimentazione.


Per tale motivo la Ginnastica Posturale si serve degli insegnamenti dei più noti studiosi del settore, come Françoise Mézières e Philippe Souchard per tradursi in una attività caratterizzata da:

  • Mobilizzazione lenta e controllata delle articolazioni

  • Coordinazione fra movimenti e posizioni di tutto il corpo

  • Connubio continuo con la Respirazione (toracica-diaframmatica)

  • Propriocezione del corpo e degli appoggi (rapporto col terreno)

  • Lavoro sulle catene muscolo-fasciali principali

  • Tono-Trofismo della muscolatura specifica (addominale, stabilizzatrice, correttiva)

  • Rilassamento generale e rilascio delle tensioni muscolari incongrue


La lezione consiste normalmente di tre parti principali:

  • Mobilizzazione dei vari distretti

  • Esercizi dalla stazione eretta fino a decubito supino

  • Ritorno dal decubito alla stazione eretta e seduta con consapevolezza del lavoro svolto

A chi è rivolta: a tutti coloro che ricercano una lezione a "ritmi lenti" ma impegnativa, dove ritrovare se stessi e il proprio corpo, cercando, qualora richiesto, di combattere tutto ciò che fisicamente rende la giornata spiacevole (lombalgie, lombosciatalgie, cervicalgie, cervicobrachialgie, "atteggiamenti" posturali tipo cifosi - lordosi, scoliosi paramorfica, sedentarietà, etc.).

ESAME POSTURALE


Con il termine postura si intende la posizione del corpo nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei. La postura può essere: in stazione eretta (monopodalica o bipodalica), da seduto, in decubito (prono, supino, laterale).
La corretta postura può definirsi sinteticamente come la "deformazione coerente della gravità"[G.Vella], in altre parole la corretta postura altro non è che la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio per attuare le funzioni antigravitarie con il minor dispendio energetico sia in deambulazione che in stazionamento; ad essa vengono a concorrere vari fattori (neurofisiologici, biomeccanici, emotivi, psicologici e relazionali).

I fattori determinanti (stress, traumi fisici ed emotivi, posture professionali scorrette ripetute e mantenute nel tempo, respirazione scorretta, squilibri biochimici derivati da una scorretta alimentazione, ecc.) incidono a livello muscolare determinando un aumento dello stato di contrazione che si aggiunge al tono basale preesistente. Questo permanente stato di eccitazione con il passare del tempo crea stati di accorciamento muscolare permanente, tecnicamente definiti “retrazione muscolare”.
Gli effetti di una postura inquinata e quindi della retrazione muscolare si manifestano a livello articolare sotto forma di compressione, rotazione assiale e traslazione, determinando modificazioni della struttura scheletrica (scoliosi, iperlordosi, ipercifosi, valgismo e varismo delle ginocchia, ecc.) e possono evolvere in disordini posturali importanti fino a vere e proprie patologie.
La postura umana attualmente viene misurata con vari strumenti ed in vari modi.
In questo ambito ci si serve di un sistema di rilevamento fotografico con l’ausilio della verticale di Barrè (filo a piombo), che permette un’ANALISI E VALUTAZIONE DELLA MORFOLOGIA dell’individuo, con relative conclusioni sulla sua postura.

Ciò è utile per:

  • Analizzare il tipo di postura (piano sagittale e frontale)

  • Valutare le conseguenze indirette (fini preventivi)

  • Valutare le conseguenze dirette (fini terapeutici)

  • Impostare un approccio rieducativo (preferibilmente individuale)

  • Osservare le modificazioni nel tempo (pre-post trattamento, step intermedi)

 
Torna ai contenuti | Torna al menu