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L'Osteopatia si esplica attraverso il cosiddetto Trattamento Manipolativo Osteopatico (OMT), volto a ripristinare la funzione persa, a tutti i livelli del corpo.
A COSA SERVE?
L'osteopatia è usata per trattare sia le condizioni muscolo-
Di conseguenza, l'elenco seguente, poiché non esaustivo, è offerto solo come guida generale per la vasta gamma di motivi di consultazione che i pazienti potrebbero portare al loro osteopata; essi rientrano nelle problematiche posturali, ossee, articolari, muscolari, tendinee, legamentose, viscerali, cranio-
Indicazioni meccaniche
L'aspetto meccanico dell'osteopatia è il più conosciuto e rappresenta la grande maggioranza delle consultazioni osteopatiche. Poiché "riassesta" le ossa, i muscoli ed i legamenti, è ovviamente indicato nel trattamento delle patologie meccaniche:
Colonna vertebrale: Dolori e disfunzioni, con o senza irradiazioni, tipo: sciatalgie, cruralgie, lombalgie, lombo-
Arti: dolori e disfunzioni di tutte le articolazioni, come distorsioni, tendiniti, blocchi, "reumatismi" ecc.
Indicazioni cranio-
Cranio: Dolori e disfunzioni come: mal di testa, emicranie, certe affezioni di carattere ortodontico e della mandibola (e ATM), nevralgie facciali, alcuni problemi degli occhi, alcuni tipi di vertigini, sinusiti, le affezioni craniche dei bambini piccoli legate al parto, ecc.
Indicazioni viscerali
Visceri: ridotta funzionalità dei sistemi del corpo come problematiche digestive, cardio-
IN COSA CONSISTE?
La visita osteopatica dura in media 45-
Anamnesi: indagine dettagliata sul motivo di consulto e sulla storia clinica del paziente.
Osservazione: è la prima parte della visita dove il paziente, tolti gli indumenti, viene osservato nella sua globalità nei diversi piani dello spazio.
Esame clinico e valutazione: attraverso la palpazione delle strutture corporee, anche lontane dal motivo di consulto, l’osteopata effettua dei test, fa una sintesi, una diagnosi osteopatica e procede con l’ipotesi di trattamento. E’ la fase preponderante di tutta la visita osteopatica.
Trattamento: benché sia fondamentale, esso occupa uno spazio ridotto alla fine della visita, poiché verranno trattate quelle poche strutture (relative al problema e non) con responsabilità primaria rispetto al motivo di consulto.
Congedo: il paziente viene informato di quanto diagnosticato e trattato, con i consigli e le indicazioni del caso.